di J.R.R. TOLKIEN
A cura di Christopher Tolkien
Nuova edizione italiana a cura di: Marco Respinti
Traduzione: Francesco Saba Sardi
Titolo originale: The Silmarillion (1997)
Milano, 2004, Bompiani
ISBN: 88-452-3293-X
Ri/Sc, dim. [hxl]: 248x168, pagine: 446 (ill. col. e b/n, grande mappa f.t.), prezzo: € 32,00
Copertina: Ted Nasmith
Note di copertina
Il Silmarillion, iniziato nel 1917 e la cui elaborazione è stata proseguita da Tolkien fino alla morte, rappresenta il tronco da cui si sono diramate tutte le sue successive opere narrative. "Opera prima", dunque (ma anche "ultima", e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre), essa costituisce il repertorio mitico di Tolkien, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente, la filiazione delle sue favole, da Lo Hobbit a Il Signore degli Anelli, da Il Cacciatore di Draghi ai racconti di Albero e Foglia. Si tratta di un'opera che, nella vasta produzione di Tolkien, occupa una posizione di primato, non soltanto temporale, ma anche e soprattutto tematica e formale.
Vi si narrano gli eventi della Prima Era, alla quale di continuo si rifanno, come a un necessario antecedente e a una chiave interpretativa, i personaggi e le avventure de Il Signore degli Anelli. I tre Silmaril, nucleo simbolico della narrazione, la cui perdita e tentata riconquista costituiscono lo schema della vicenda, sono gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore Oscuro, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall'avversario. Vera e propria mitologia, Il Silmarillion, che comprende cinque racconti legati come i capitoli di un'unica "storia sacra", narra la parabola di una caduta: dalla "musica degl'inizi", il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto disperata, di Elfi e Uomini contro il Nemico. L'ultimo dei racconti costituisce l'antecedente imediato de Il Signore degli Anelli, sorta di prefazione elaborata nei toni epici che caratterizzano tutto quel grande "pentateuco" che è Il Silmarillion. Il quale non è un romanzo né una favola, bensì un'opera unica nel suo genere, forse l'unico tentativo coerente, compiuto in tempi recenti, di costruire un vero e proprio edificio mitico imperniato sulla fondamentale antitesi tra brama di possesso e poteri creativi, tra amore per la bellezza suprema e volontà di dominio, insomma tra "essere" e "avere": un'antitesi cantata nel linguaggio, sublime e semplice insieme, che è proprio dell'antico epos. Mai pubblicato vivente l'autore per la sua qualità di work in progress, Il Silmarillion ha visto la luce grazie all'opera paziente del figlio dell'autore, Christopher, che ha compiuto un attento lavoro di ricerca e collazione sui manoscritti lasciati dal padre.
Marco Respinti
Indice
Premessa Prefazione alla seconda edizione, di Christopher Tolkien Da una lettera di J.R.R. Tolkien a Milton Waldman Ainulindalë Valaquenta Quenta Silmarillion Dell'Inizio dei Giorni Di Aulë e Yavanna Della venuta degli Elfi e della cattività di Melkor Di Thingol e Melian Di Eldamar e dei Principi degli Eldalië Di Fëanor e della liberazione di Melkor Dei Silmaril e delle inquietudini dei Noldor Dell'Oscuramento di Valinor Della fuga dei Noldor Dei Sindar Del Sole, della Luna e dell'Occultamento di Valinor Degli Uomini Del ritorno dei Noldor Del Beleriand e dei suoi Territori Dei Noldor nel Beleriand Di Maeglin Della venuta degli Uomini nell'Occidente Della rovina del Beleriand e della morte di Fingolfin Di Beren e Lúthien Della Quinta Battaglia: Nirnaeth Arnoediad Di Túrin Turambar Della rovina del Doriath Di Tuor e della caduta di Gondolin Del Viaggio di Eärendil e della Guerra d'Ira Akallabêth Degli Anelli del Potere e della Terza Era Tabelle I. La Casa di Finwë II. I discendenti di Olwë ed Elwë III. La Casa di Bëor IV e V. La Casa di Hador e la Gente di Haleth La scissione degli Elfi Note sulla pronuncia Indice dei nomi Appendice Elementi che compongono i nomi Quenya e Sindarin Nota del curatore italiano
Questa pagina è stata realizzata da: Soronel l'Araldo |