di Emanuela TAVELLA
Firenze, 2002, Firenze Libri
ISBN: 88-7256-120-5
Br, dim. [hxl]: 240x150, pagine: 126, prezzo: € 12,39 - Lire 24000
Copertina: (non attribuita)
Note di copertina
Negli anni 1954-55 esce la prima edizione in tre volumi di The Lord of the Rings. Il successo è immediato e strepitoso. È soprattutto la pubblicazione in edizione economica del 1965 negli Stati Uniti a trasformare l'ammirazione per Tolkien in un vero e proprio "campus cult": milioni di lettori americani, soprattutto giovani studenti contestatori, si precipitano ad acquistare The Lord of the Rings, ineterpretando l'opera tolkieniana come una sorta di esaltazione di un mondo legato alla natura e alla vita semplice, in opposizione al presente ormai corrotto dal progreso industriale e tecnologico. Il romanzo, continuamente ristampato e divulgato nell'arco degli anni '60, diviene negli anni '70 film, libro illustrato per ragazzi, gioco di ruolo: approda in sostanza alla cultura di massa. Tuttavia, proprio a causa dello strepitoso successo, spesso la critica ha avuto nei confronti di Tolkien un atteggiamento di diffidenza e di rifiuto, tanto da ignorarlo o da giudicarlo uno scrittore minore. È frutto di un ripensamento dei nostri tempi il riconoscimento che proprio a Tolkien si deve la rivalutazione del mito e dei valori di cui esso si faceva tradizionalmente portatore, risultato a cui egli è giunto riallacciando i rapporti con una grande tradizione letteraria e rivitalizzandola. Al tempo stesso, però, Tolkien ha creato un mondo totalmente nuovo e una nuova mitologia che ha dimostrato una straordinaria efficacia comunicativa, riuscendo ad affascinare lettori di tutto il mondo con la sua creatività e divenendo egli stesso un mito, perciò parte integrante del suo immaginario.
Indice
Nota al testo. Sulla traduzione John Ronald Reuel Tolkien Premessa Bloemfontein e i primi anni di vita Il ritorno in Inghilterra e la morte del padre Dalla città alla campagna L'inclinazione per le lingue e la conversione al Cattolicesimo L'allontanamento dalla campagna e la morte della madre Il secondo padre Il T.C.B.S. L'amore ritrovato L'esperienza del fronte e la stesura del Silmarillion Gli anni di Leeds e la vita ad Oxford Tolkien narratore Il successo La fantasy Introduzione Fantasy e mito Il romance La fiaba On fairy-stories Capitolo I. The Lord of the Rings: presentazione Genesi dell'opera Fabula e intreccio La struttura e il paratesto dell'opera Tecniche narrative e stile Capitolo II. Il background culturale Le fonti Onomastica e toponomastica Capitolo III. L'eterocosmo tolkieniano The Middle-earth L'ambientazione Gli abitanti, gli idiomi e gli accenni alla storia Gli hobbits della Contea L'Ordinamento della Contea Il calcolo degli anni ed il calendario della Contea Mondo Fantastico e Mondo reale Capitolo IV. Il sistema di valori sotteso all'opera Il tema della quest L'Anello e il mito della rinuncia Il libero arbitrio L'invisibilità La concezione provvidenziale dell'esistenza L'atemporalità L'albero L'autoreferenzialità Conclusioni Bibliografia delle Opere consultate
Questo libro si propone come uno "studio" che "nasce in ambito universitario" (parole tratte dall'introduzione), ed uno si aspetta un lavoro serio e formalmente ineccepibile. Mi ha quindi decisamente colpito, durante tutta la lettura, il fatto che sia letteralmente costellato di piccoli e meno piccoli errori ed imprecisioni, di frasi che si basano su tesi mai dimostrate, di errori di ortografia nelle citazioni in lingue diverse dall'italiano nonché nei titoli delle opere citate, di frasi e gesta attribuite ai personaggi sbagliati, di note usate a sproposito.
L'autrice dichiara che Tolkien avrebbe "riportato in vita i miti celtici e druidici": la frase in sé sarebbe decisamente falsa, se non fosse che per lei fra i miti celtici ci sono anche l'Edda ed il Beowulf!
Qui e là ci sono anche considerazioni interessanti sull'autoreferenzialità, o sulla distinzione (sempre poco compresa in italia) fra Fiction e Romance; quando però la Tavella inizia a sproloquiare sul significato simbolico del fatto che i capitoli del Signore degli Anelli sono 62, oppure quando mette l'immagine della scritta dell'Anello capovolta, confesso di provare qualche briciolo di pirobiblia.
Aggiungiamo poi che il tutto è scritto piuttosto male con una punteggiatura decisamente erratica, ed è illustrato da alcuni disegni dell'autrice sulla cui qualità artistica preferisco sorvolare, ed ecco che il mio giudizio complessivo cala a scarso.
CONTENUTO. Il libro si presenta come una raccolta di osservazioni che l'autrice fa sull'opera tolkieniania, in particolare sul Signore degli Anelli. Da qui sia i pregi che i limiti dell'opera.
PREGI: alcuni paragrafi sono davvero interessanti, in particolare le pagine dedicate al tema dell'autoreferenzialità, ovvero al fatto che molte opere di Tolkien contengono accenni sia al lavoro di Tolkien (si pensa a "Foglia di Niggle") sia al contenuto delle storie stesse (si pensi a quando Sam e Frodo parlano della loro impresa come di una storia che altri leggeranno). Molto penetranti anche le osservazioni dell'autrice nel capitolo "La fantasy".
LIMITI: L'autrice tocca quasi tutti i temi presenti nell'opera di Tolkien, dal calendario della contea alla struttura narrativa, dalla subcreazione alla toponomastica. È facile capire che, essendo il volume di 126 pagine (di cui 24 dedicate alla biografia), quasi nessun tema è esaminato in maniera esauriente e completa.
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