di Irène FERNANDEZ
Traduzione di: Marisa Patarino
Titolo originale: Et si on parlait... du Seigneur des Anneaux (2002)
Torino, 2003, Editrice ELLEDICI
ISBN: 88-01-02755-9
Br, dim. [hxl]: 210x140, pagine: 96, prezzo: € 8,00
Copertina: (non attribuita)
Note di copertina
I lettori e gli spettatori del Signore degli Anelli dubitano di studiare teologia senza saperlo? Romanzo fantastico, d'iniziazione, neo pagano... Su quest'opera unica nel suo genere è stato detto tutto e il contrario di tutto. Non sempre però è noto che, secondo i termini usati dall'autore, si tratta di "un'opera profondamente religiosa e cattolica".
A partire dagli scritti di J.R.R. Tolkien, Irène Fernandez, filosofa e specialista di letteratura anglosassone, decifra Il Signore degli Anelli e ne fornisce chiavi d'interpretazione. In uno stile molto chiaro, permette a tutti gli appassionati di questa straordinaria saga di coglierne la profonda spiritualità.
Indice
Nota sulle opere di Tolkien I. Dissipare i malintesi L'heroic fantasy Una «fiaba»? Mostri si diventa, non si nasce L'orizzonte della morte L'evasione del prigioniero non è la fuga del disertore Cattolicesimo del Signore degli Anelli? II. La forza dell'affermazione morale Il bene e il male non sono diversi per gli efli e per gli uomini Resistere al male Rinunciare al potere «Amicizia intima con la terra», amore della creazione III. «Al di là dei muri di questo mondo...» Verso una speranza Una Provvidenza nascosta Insuccesso di Frodo, successo della ricerca Il trionfo della misericordia «Ha innalzato gli umili» (Lc 1,52) Lieto fine, buona notizia IV. Leggere bene Tolkien
COMMENTO: l'intento del volume è quello di mettere in luce la "vera" spiritualità del Signore degli Anelli, ovvero di svelare "il senso nascosto dell'opera di Tolkien" (come evidenza il sottotitolo del libro). E in effetti l'autrice tocca quasi tutti i temi rilevanti per questa tematica, come ben si può vedere dall'indice.
PREGI: alcune analisi sono degne di nota. Tra le altre mi piace ricordare le pagine dedicate alla teoria del coraggio nordico [pp. 38 sgg.], così importante per la comprensione dell'opera tolkieniana. Belle anche le pagine dedicate alla "Provvidenza nascosta". L'autrice infine si stacca dalla diffusa lettura "simbolica" del Signore degli Anelli e cerca di comprendere l'opera "rimanendo" all'interno dell'opera stessa [pp. 61 sgg.].
LIMITI: il volume è a mio avviso troppo superficiale e poco sistematico. Manca una chiave di lettura "globale" dell'opera di Tolkien e quindi anche le riflessioni (alle volte acute) dell'autrice rimangono estemporanee. Spesso poi alcuni temi sono trattati in modo parziale e del resto questo è inevitabile se si rapportano i temi toccati alla lunghezza del libro (95 pagine). Un esempio su tutti: le considerazioni sul fallimento di Frodo terminano dicendo che "siamo ancora una volta incentivati a compiere una lettura attenta che svela gli indizi, lasciati un po' dappertutto da Tolkien, del lento logorio di Frodo e della lenta contraddizione che vi è in lui, simile alla nostra, tra quello che si deve e quello che si può fare. Il Signore degli Anelli è un libro molto lungo, ma lo si deve leggere almeno due volte per apprezzarne tutta la sostanza" [p. 77]. Ora:
- l'autrice non cita gli indizi sparsi sul logorio di Frodo, come vorrebbe un'analisi sistematica;
- gli indizi sono a mio avviso estremamente evidenti, e questo dimostra la lettura superficiale del libro;
- infine, se due letture sono sufficienti per accorgersi del logorio di Frodo, ne occorrono almeno quattro per capirne il motivo della sua successiva dipartita, la quale invece pare non fare problema alcuno alla Fernandez.
Mancano infine i riferimenti ad opere molto rilevanti per la tematica trattata dal testo, quali ad es. i lavori di Pearce, Flieger, Purtill e Kocher.
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