di Paolo GULISANO
Milano, 2001, Àncora Editrice
ISBN: 88-7610-958-7
Ri/Sc, dim. [hxl]: 217x150, pagine: 202, prezzo: Lire 29000 € 15,00
Copertina: Roberto Amadi
Note di copertina
Tolkien è riuscito a parlare al cuore di milioni di lettori con il linguaggio eterno del mito, toccando gli argomenti che più contano: bellezza, amicizia, fedeltà, amore, gioia, sacrificio, libertà, morte, verità, grazia. Un grande affresco simbolico della storia e della condizione umana. Su tutto domina il tema della «Ricerca». L'opera di Tolkien non è una semplice rivisitazione di antiche leggende, ma il tentativo - riuscito - di realizzare un'epica di profondo spessore, con evidenti radici religiose.
Indice
I. L'UOMO, IL SUBCREATORE Il «caso» Tolkien Il ritorno del mito Il migliore dei mondi possibili? La funzione della fantasia II. IL MONDO DI TOLKIEN C'era una volta nella lontana Africa... Alle origini della Contea Un mondo di alberi Lo Stato servile La scelta cattolica Un segno di contraddizione III. IL LINGUAGGIO DELLE FATE Un amore clandestino I Celti, assetati di Assoluto Il sogno celtico Il fascino del grande Nord Verso l'abisso della guerra IV. GLI INKLINGS Incomincia il dopoguerra Vita famigliare di uno scrittore Jack, l'amico più caro Nel segno di Chesterton Gli anticonformisti di Oxford V. LA STORIA DEI GIORNI ANTICHI L'ombra oscura della modernità L'antica lotta contro il mostro La fantasia al servizio della verità Un mondo ritrovato Epica e tenerezza VI. GLI HOBBIT Alla ricerca di un tesoro La fiaba e i simboli Il destino degli hobbit è segnato La perversione del nobile spirito nordico VII. LA CERCA Il viaggio, l'impresa, il ritorno Alla ricerca delle Terre Imperiture Una Cerca al contrario La prova della rinuncia VIII. L'EROE Un'epica religiosa La via cristiana alla regalità Il re taumaturgo La via cristiana del sacrificio IX. LA CADUTA Il senso del Silmarillion La ribellione dell'orgoglio La visione della storia Númenor, Atlantide o Babele X. LA GRAZIA Nostalgia delle origini, nostalgia degli elfi L'ideale e la virtù Beren e Lúthien; l'eroismo dell'amore Teologia della bellezza e della grazia Il segreto del cristianesimo XI. IL MAESTRO Interpretare Il Signore degli Anelli Il tempo del successo Alla scuola della Terra di Mezzo Le letture ideologiche Contro la dittatura del pensiero unico XII. LA STRADA VA SEMPRE AVANTI... Il primato dell'amore La lotta contro l'idolatria La partenza dai Porti Grigi L'ultimo canto del poeta Cronologia
Il libro è una presentazione generale della vita e dell'opera di Tolkien, teso a mostrare il legame tra produzione tolkieniana e messaggio cristiano.
PREGI L'autore mostra una conoscenza non superficiale dell'opus tolkieniano, tanto da proporre spunti davvero interessanti, tra i quali desidero segnalare il capitolo 7 dedicato al tema della cerca e del viaggio.
LIMITI L'autore si muove, come gran parte della critica italiana, all'interno di un'ermeneutica tesa trovare negli elementi del racconto dei significati occulti. Come dice l'autore, "il mito non è metafora o allegoria, ma simbolo, ossia segno che rimanda a un significato ultimo che l'uomo deve riconoscere e interpretare" [p. 10]. Da questa idea, l'autore vede l'amore per gli alberi come simbolo del desiderio del bello, e via dicendo. Tuttavia il limite più evidente del volume è l'insufficiente analisi dei complessi rapporti intercorrenti tra mito e grazia. "questi doni che la grazia porta con sé hanno un nome preciso, quello di virtù" [p. 160]. Ma le virtù, almeno quelle cardinali, esistono anche in mondi pre-cristiani, com'è appunto l'universo tolkieniano. Gulisano, tuttavia, non pare avvedersi di questo interessante problema.
Il commento di Fritz Tegularius
Un libro singolare, questo di Paolo Gulisano: sospeso - quasi indeciso - fra biografia e saggio, fra introduzione del lettore nel mondo tolkieniano e approfondimento di temi precisi. La contraddizione è solo apparente e certamente feconda (almeno da un punto di vista teorico): parlare di un autore - delle sue idee, amicizie, esperienze, frequentazioni - al fine di comprenderne l'opera è un'operazione più che lecita; significa basarsi in qualche modo su dati di fatto e porre un argine alle sterili interpretazioni con cui spesso i critici parlano più di se stessi che delle opere da loro analizzate. Gulisano passa in rassegna la vita di Tolkien e vi individua le radici - ideali e immaginative - della sua opera. Ora è il paesaggio della Contea che affiora dai luoghi conosciuti da Tolkien negli anni della sua infanzia; ora sono le grandi figure di Chesterton e Newman a illuminare di un senso ben preciso la sua visione del mondo. Nel racconto biografico Gulisano apre ampie parentesi dedicate a vari argomenti (dalla via inglese al cattolicesimo alla religiosità celtica, dalla letteratura fantastica alle incarnazioni narrative del tema del viaggio), cercando di guidarci attraverso gli interessi e le passioni culturali di Tolkien. Fra queste - ma dovremmo parlare di un motivo centrale di tutta la sua vita, della radice stessa di tutta la sua opera - la fede cristiana.
Al mito, tanto amato da Tolkien, si sovrappone senza far violenza la Grazia; e i grandi temi della storia religiosa - caduta, redenzione - trovano una facile traduzione letteraria in termini fantastici.
A fissare i punti focali di questo fenomeno straordinario di creazione di una mitologia cristiana per il mondo contemporaneo è volto, in ultima analisi, lo studio di Gulisano.
Con quale risultato? Se da un lato la struttura stessa dell'opera (ricca di parentesi e digressioni) permette all'autore di dominare in un numero tutto sommato ristretto di pagine una vasta materia, dall'altro lato il libro paga un prezzo piuttosto salato in termini di coerenza e unitarietà (delegate, entrambe, più al criterio-guida dell'analisi che alle modalità dell'esposizione). Se a ciò aggiungiamo il difetto intrinseco di un'opera essenzialmente biografica (il fatto cioè di narrare eventi ben conosciuti al pubblico degli appassionati, con la connessa sensazione di dejà vu), la scelta (non sappiamo se dell'autore o dell'editore) di non accordare alcun spazio alle note o alla bibliografia, e infine certe piccole inesattezze nei riferimenti a fatti e personaggi del mondo narrativo tolkieniano, non possiamo esprimere quel giudizio nettamente positivo che ci sarebbe piaciuto formulare.
Il libro di Gulisano ci pare possa interessare più il lettore che desidera accostarsi per la prima volta alla critica dell'opera tolkieniana che l'appassionato in cerca di nuovi spunti di riflessione.
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