Enciclopedia Italiana

Fondata da Giovanni Treccani
Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana
Appendice IV (1961-1978) vol. PL-Z, p. 649

TOLKIEN, John Ronald Reuel. - Filologo e scrittore inglese, nato da genitori inglesi a Bloemfontein (Sudafrica) il 3 gennaio 1892, morto a Bournemouth (Hampshire) il 2 settembre 1973. In Inghilterra dal 1896, studiò a Oxford interessandosi alla filologia e alle antiche saghe e leggende nordiche. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, tornò a Oxford, dove insegnò prima inglese medievale (1925-45), poi lingua e letteratura inglese (1945-59).

Frutto del suo interesse filologico sono: A middle English vocabulary (1922), Sir Gawain and the Green Knight (1925), Chaucer as a philologist (1934), Beowulf: the monsters and the critics (1937), Fairy stories, a critical study (1946), The homecoming of Beorhtnoth (1953). Ma la notorietà internazionale gli venne dal suo essere un vero creatore moderno di miti. Fin dal 1936 aveva pubblicato The Hobbit, che narra le vicende fantastiche del mite e saggio popolo di questo nome, rappresentando la lotta tra bene e male con trionfo finale del bene. Sul medesimo tema si svolge la sua famosa trilogia The fellowship of the Ring, che ebbe inizio con The Lord of the Rings (1954), seguito da The two towers (1954) e The return of the King (1955). La sua fantasia fertilissima ha creato in questa trilogia la minuziosa e complessa geografia di un paese immaginario e le caratteristiche proprie di ognuno dei molti personaggi, componendo una vera e propria saga che è ormai tradotta in moltissime lingue, e attendendo lungamente (dal 1917) a un epos complessivo di questo mondo mitologico, The Silmarillion (postumo, 1977), cinque lunghi racconti concepiti come capitoli di un'unica «storia sacra».

Altre sue opere: Farmer Giles of Ham (1949); Tree and Leaf (1955); The Adventures of Tom Bombadil (1962). Trad. it.: Lo Hobbit o la riconquista del tesoro, Milano 1937; Il signore degli anelli, ivi 1973; Le due torri e Il ritorno del re, ivi 1974; Il cacciatore di draghi, Torino 1975; Albero e foglia, Milano 1976; Le avventure di Tom Bombadil, ivi 1978; Il Silmarillion, ivi 1978.

BIBL.: Tolkien and the critics, a cura di N.D. Isaacs, R.A. Zimbardo, Notre Dame (Ind.) 1968; R.C. West, Tolkien criticism: An annotated checklist, Kent (Ohio) 1970.

Salvatore Rosati


Il commento di Soronel

Da bambino ho sempre avuto una grande ammirazione per le enciclopedie: le consideravo scrigni di immenso ed assoluto sapere, fonti di ogni sapienza e conoscenza. Qualsiasi cosa volessi sapere bastava aprire il volume giusto, ed eccola lì! E d'altra parte, su un qualsiasi argomento, per avere l'ultima parola bastava dire "l'ho letto sull'enciclopedia", e questo tagliava la testa al toro.

Con il passare degli anni mi sono accorto che le cose non stanno proprio così, ed ho iniziato a pensare che le enciclopedie non sono la raccolta di tutto il sapere, e che forse non sono neanche sempre del tutto corrette.

Ora che finalmente in almeno un argomento sono arrivato a saperne quanto possibile, su questo argomento sono andato a consultare l'enciclopedia che più in Italia rapresenta la cultura ufficiale ed accademica, quella che dovrebbe avere la parola definitiva su ogni argomento, insomma la Treccani, ed ecco che ci trovo inesattezze, svarioni, errori veri e propri: alla voce Tolkien infatti leggiamo: "la sua famosa trilogia The fellowship of the Ring, che ebbe inizio con The Lord of the Rings" e poi, nella bibliografia: "The Hobbit, trad. it.: Lo Hobbit o la riconquista del tesoro, Milano 1937". No, tranquilli: non abbiamo scoperto una ur-edition dello Hobbit in italiano, ma solamente una vaccata della Treccani.


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